Da oggi offendere un’insegnante può costare caro agli alunni più focosi.
Con una recentissima sentenza (n. 15267/2014) infatti, la Suprema Corte ha configurato nell’offesa all’insegnante, durante lo svolgimento delle lezioni, il reato di oltraggio a pubblico ufficiale e non più di semplice ingiuria.
Ciò deriva dalla qualifica di pubblico ufficiale che indubbiamente spetta all’insegnante nell’esercizio delle funzioni di docenza.
Fatta tale premessa, i massimi giudicanti hanno ritenuto che qualora l’offesa all’onore e al prestigio dell’ufficiale avvenga in presenza di più persone e in luogo pubblico, si configura il reato di cui all’art. 341 bis.
Ciò in quanto è proprio quello il momento in cui l’insegnante sta ponendo in essere gli atti propri dell’esercizio delle sue funzioni sicchè, ove l’offesa si verifichi in un contesto temporale distinto, non rimane che la residua fattispecie di ingiuria di cui all’art. 594 c.p. (© Avv. Dario Avolio)