Con 398 voti a favore, 28 no e sei astenuti la Camera ha dato il via libera definitivo alla riforma sul “divorzio breve” che diventa quindi legge ed entrerà in vigore decorso il periodo di vacatio a seguito di pubblicazione del testo nella gazzetta ufficiale.
La riforma interviene a modificare in modo sostanziale l’ultima legge che disciplinava l’istituto in parola ovvero la legge n. 898/1970, c.d. legge sul divorzio, rimasta immutata per quasi 30 anni e ha come obiettivo quello di accorciare i tempi della separazione, sia giudiziale che consensuale, intervenendo anche sullo scioglimento della comunione dei beni tra coniugi.
La modifica più importante riguarda senza dubbio la riduzione del periodo necessario per divorziare dal momento che, in luogo degli attuali tre anni previsti dall’art. 3 della l. n. 898/1970, saranno sufficienti dodici mesi nel caso di separazione giudiziale ininterrotta dei coniugi, ovvero sei mesi nel caso di separazione consensuale.
Il decorso di tale termine, come previsto dalla vecchia disciplina, si computa a partire dalla comparizione dei coniugi innanzi al Presidente del Tribunale.
Altra novità riguarda anche lo scioglimento della comunione tra coniugi che non si verifica più al passaggio in giudicato della sentenza ma è anticipato, per le separazioni giudiziali, al momento in cui il Presidente del Tribunale autorizza i coniugi a vivere separati ovvero, per le separazioni consensuali, alla data di sottoscrizione del verbale di separazione omologato.
Da segnalare, infine, come la nuova disciplina si applichi anche ai procedimenti pendenti alla data in vigore della legge. (© Avv. Dario Avolio)