La Suprema Corte, con la recentissima sentenza n. 15230 del marzo scorso, ha confermato la possibilità di sottoporre un soggetto imputato per stalking alla misura cautelare degli arresti domiciliari.
La pronuncia in oggetto prende le mosse da un ricorso presentato da una donna contro la decisione di convalida della misura cautelare sopra indicata sulla scorta della considerazione che, in un primo momento, la stessa era stata sottoposta alla più mite misura del divieto di avvicinamento alla casa dell’ex marito.
La Corte ha rigettato il ricorso convalidando gli arresti domiciliari, peraltro già confermati dal Tribunale di Sorveglianza.
Alla base della decisione gli Ermellini hanno posto la provata aggressività della donna, aumentata in misura tale da far ritenere che i comportamenti minacciosi e persecutori potessero essere reiterati in danno della persona offesa. (© Avv. Dario Avolio)