La quarta sezione penale della Cassazione, con la pronuncia n. 20054/2010, è tornata a soffermarsi sul tema della responsabilità dei padroni di animali in ipotesi di lesioni cagionate a terzi.I massimi giudicanti si sono quindi pronunciati su un caso alquanto singolare ma non del tutto infrequente, in cui un cane, di guardia in un cantiere, era riuscito ad attaccare un passante infilando la testa nelle feritoie della recinzione.
Condannati in primo grado, gli imputati erano stati assolti in appello, con conseguente ricorso per Cassazione promosso dalla procura.
Gli ermellini, disattendendo la pronuncia di secondo grado, hanno confermato la condanna inflitta in primo grado evidenziando che il cane non era “efficacemente chiuso nel cantiere dal momento che aveva avuto la possibilita’ di sporgersi attraverso le feritorie all’esterno aggredendo una signora che transitava nei paraggi”.
Proprio tale circostanza, continuano i giudici di legittimità, consente di affermare con certezza come nel caso sottoposto vi fosse stata un’indubbia “custodia negligente del cane”, da parte degli imputati, tale da giustificare la loro responsabilità penale. (© Avv. Dario Avolio)