Pugno duro della Corte di Cassazione contro la malasanità, sempre più frequente in ambito ospedaliero. 
I giudici di Piazza Cavour hanno previsto a carico del medico che commetta errori gravi nell’ambito di un intervento chirurgico, la possibilità di essere sospeso dalla professione in pendenza del giudizio penale. 
Il caso esaminato prende le mosse da un intervento chirurgico, erroneamente qualificato di laparoscopia, all’esito del quale la paziente in conseguenza delle gravi lesioni riportate trovava la morte dopo pochi giorni.
L’avvio del procedimento penale per omicidio colposo non ostacolava, in prima battuta, la sospensione del sanitario dall’esercizio della professione medica in quanto a carico del medesimo non risultavano precedenti penali specifici.
Chiamata sul punto a decidere, la Suprema Corte ha disposto, al contrario, l’immediata sospensione del medico da ogni attività sanitaria motivando che lo stesso nell’effettuare l’intervento chirurgico era incorso in “gravissima negligenza e imperizia” che, di converso, comporta la necessità di sospensione dalla professione sino all’esito del giudizio penale, con eventuale conferma successiva al passaggio in giudicato della sentenza. (© Avv. Dario Avolio)