Rilevante intervento del Supremo Collegio in tema di sinistri stradali e della prova dei fatti posti alla base delle rispettive pretese.
In una recente sentenza gli Ermellini hanno fissato il principio secondo il quale il verbale redatto dalle autorità immediatamente dopo un sinistro, in cui gli stessi fotografano lo stato dei luoghi e deducono le rispettive responsabilità dei conducenti, fa piena prova fino a querela di falso.
Il caso in oggetto deriva da un procedimento in cui il giudice aveva dato massima importanza alla ricostruzione del sinistro fatta dal ctu che discostava sensibilmente dal verbale redatto dagli agenti accertatori intervenuti in loco.
Ciò aveva comportato l’attribuzione di responsabilità diverse rispetto a quanto evidenziato nel verbale delle autorità.
La Suprema Corte nel cassare la sentenza impugnata ha ribadito che: “Il verbale redatto dagli agenti intervenuti sul posto dopo l’incidente fa piena prova fino a querela di falso in ordine ai fatti accertati visivamente dai verbalizzanti e relativi alla fase statica dell’incidente, quale risultava al momento del loro intervento”.
Con ciò ha anche confermato la valenza di atto pubblico che connota necessariamente tale verbale e che consente di attribuirgli il valore di piena prova fino a querela di falso ai sensi dell’art. 2700 c.c. (© Avv. Dario Avolio)