La Suprema Corte, prendendo atto dei recenti interventi normativi sul punto, ha definitivamente catalogato i casi in cui può ritenersi legittima la sospensione della patente di guida.
In particolare gli Ermellini hanno precisato che tale sanzione amministrativa accessoria è prevista nei seguenti tassativi casi:
1)    nell’ipotesi di reato commesso per cui la legge preveda tale sospensione;
2)    nell’ipotesi in cui tra la commissione del fatto e l’adozione della misura non sia decorso un tempo tale da eludere la natura cautelare della stessa;
3)    nell’ipotesi in cui sussistano, in capo al trasgressore, elementi di evidente responsabilità, limitatamente alle fattispecie di lesioni personali colpose e omicidio colposo per violazione delle norme sulla circolazione stradale.
Qualora vi siano profili di illegittimità connessi all’applicazione di tale sanzione accessoria, gli Ermellini hanno puntualizzato che il destinatario del provvedimento prefettizio può opporsi presentando ricorso al Giudice di Pace competente entro 30 giorni dalla notifica, termine dimezzato rispetto alla disciplina previgente. (© Avv. Dario Avolio)